Siamo nel 1957, il mondo è in piena guerra fredda e, assieme ad un equilibrio geopolitico precario, anche lo spazio è un luogo di contesa. Stati Uniti d’America e Unione Sovietica si sfidano per uno stesso obbiettivo: la conquista del cosmo. Se Jurij Gagarin è stato il primo essere umano a completare un volo spaziale e Neil Armstrong il primo a metter piede sulla Luna, la strada per il progresso aerospaziale è stata in precedenza preparata dagli animali. In questo fumetto edito da Tunué nel 2025, per il quale l’autore Nick Abadzis ha vinto il prestigioso premio Eisner, incontriamo la vicenda della cagnolina Laika, il primo essere vivente a raggiungere l’orbita con un volo spaziale dalla terra. Com’è che una piccola randagia, catturata nelle strade di Mosca dagli scienziati sovietici, è potuta diventare, suo malgrado, un’eroina mondiale e un simbolo permanente della corsa allo spazio? E soprattutto, in che modo la sua storia può aiutarci a comprendere un periodo tanto complesso come quello descritto dall’autore? Perché se, in fondo, Laika non è stata altro che una modesta cagnolina, una delle tante creature sacrificate in nome del progresso, il racconto dei suoi giorni, di chi è stato con lei e le ha voluto bene pur sapendo a cosa andasse incontro, può aiutare ad interrogarci sul valore che attribuiamo al rapporto con ciò che ci circonda, sia esso umano o animale, senziente o inanimato, e quanto di questo sia “sacrificabile” in nome dell’ambizione.

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